I DELICATONI sono il rimedio alla mascolinità tossica

Tira una nuova aria nell’indie italiano che tende a prediligere il contenuto all’immagine, e la musica prevale sull’hype costruito, ormai dilagante. Con il loro mix tra cantautorato e pop, atmosfere esotiche vintage e sax, i DELICATONI sapranno farsi notare nel 2023.

I DELICATONI sono prolifici, dopo essersi fatti notare lo scorso anno con il primo album omonimo, sono di nuovo usciti con l’EP “Giorno Libero” cinque tracce trainate dal singolo “Tuyo”.  

Antonio Bettini, Smilian “Ian” Cibic, Giorgio Manzardo e Claudio Murru sono i DELICATONI, quattro ragazzi che formano un’unico battito pulsante carico di contaminazioni che nel nuovo EP si rivelano una ad una.

C’è l’approccio jazzistico alla forma canzone in “Giorno Libero”, il dream pop de “La mela”, i ritmi cha cha cha di “Tuyo” e “Bobo’s Waltz”, che mette in luce l’anima più sperimentale della band, in cui la forma classica del Valzer si scontra con le atmosfere di un circo futurista.

Un approcio fresco e originale alla musica che li renderà tra i protagonisti di questo 2023, dove si faranno strada delicatamente.

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Il vostro stile mescola più generi, mi raccontate come nasce?

Antonio: Nel periodo in cui ci siamo conosciuti, io e Ian stavamo facendo un percorso vicino alla pc music, tutto in digitale e avevamo necessità di fare esperienza live suonata perché era una nostra lacuna.

Giorgio e Claudio invece avevano questa esperienza analogica fatta di chitarre e amplificatori on the road, quindi il nostro incontro ha fatto di questo dualismo un’unità che ha creato l’identità dei DELICATONI.

Cosa ha ispirato il nome DELICATONI, è bello che un gruppo di ragazzi si definisca gentile in un periodo in cui si parla molto di mascolinità tossica abbia scegliendo un nome che già respinge questo stereotipo, me ne parlate?

Ian: Stavamo cercando un nome da un po’ di tempo quando Antonio che stava lavorando in Svezia restaurando una casa, e io in un Ostello a Lipsia in lavanderia, mi racconta che stava mangiando dei cioccolatini chiamati “Delicato Balls”.

Così ho pensato al nome DELICATONI una parola che ricorda l’estate e l’Italia degli anni ’60, al film “I Vitelloni” o “I Giganti” e a tutte queste figure di uomini legati ad un immaginario passionale, così DELICATONI diventa un aggettivo paradossale e contraddittorio e che vuole descrivere situazioni in cui c’è affetto, sincerità e curiosità che si manifestano in modo genuino.

Ci vediamo un pò come una caricatura della gentilezza, che la possa rendere più accessibile e condivisibile.

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E’ un nome che crea delle divisioni, proprio per un fattore di maschilismo tossico la gente ci chiama i morbidoni, i teneroni, e vedere che c’è questa bellezza ingenua al di fuori dell’identità di genere e di tutte queste divisioni in un mondo che non è umano ma che è una realtà delicatona.

Non siamo uomini scolpiti dalla società, ma i discepoli di questa identità che è il delicatone che diventa proprio un modo di relazionarsi alla vita.

DELICATONI è un nome che ricorda anche a noi stessi che abbiamo un percorso da fare verso la nostra emotività.

Avete vissuto in diverse parti del mondo, anche per questo avete una visione più ampia del rispetto una mente aperta alle contaminazioni, me ne parlate?

Ian: Io sono per metà americano, Antonio è mezzo cileno, Giorgio ha un’origine nordica quasi germanica e Claudio ha la Sardegna nel cuore. Abbiamo una moltitudine di prospettive.

Antonio: Di base veniamo da diverse parti del mondo ma viviamo in un contesto che ci unisce nonostante le differenze.

Il vostro primo album tra poco compie un anno e da poco avete pubblicato l’e.p. “Giorno Libero”, siete una band prolifica?

Giorgio: Abbastanza, siamo reduci da un sessione a La Casa degli Artisti, perché stiamo preparando il secondo album che uscirà entro l’anno ma prima di lavorarci seriamente dobbiamo laurearci tutti quanti, cosa che succederà a breve. E’ stato un periodo molto produttivo.

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E andate d’accordo in studio?

Antonio: Sicuramente ci sono lealtà e apprezzamento reciproco, riconosciamo che quel che ascoltiamo è figo ma poi abbiamo gusti molto differenti, con cui ci influenziamo a vicenda, a Ian piacciono molto gli album strumentali, grazie a Claudio ho conosciuto il genere stoner, l’aspetto più jazzistico è mio, diciamo che siamo un bel mixtape.

Ian: Abbiamo una bella unione di generi molto spontanea che dipende dall’attenzione che mettiamo nel rapporto come band ma anche l’uno verso l’altro.

Ognuno di noi ha la sua emotività e il suo mondo interiore, facendo così nella musica permettiamo a ciascuno di portare le sue influenze accettando la sua differenza e accogliendola.

Antonio: Imporsi con delicatezza al gusto altrui, pronti alle novità, “porti fortuna se vivi” si dice.

Il singolo che lo ha anticipato è “TUYO” che in spagnolo significa tuo ma scomposto è anche tu e me, me ne parlate?

Ian: TUYO nasce da un sentimento amarcord, quella nostalgia legata a un ricordo che genera un’emozione connessa a un sentimento molto presente.

Quel che dici tu è legato all’essere in una band è necessario ascoltarsi per poi avere una conversazione, su qualsiasi cosa, ma non c’è più un io o un te ma un insieme di persone e qui si trova l’unione, l’intersoggettività: TUYO!

Siete da poco in tour e a fine mese suonerete al Miami Festival, cosa dobbiamo aspettarci?

Antonio: Nei live la formazione è allargata, sul palco con noi ci sono tre musicisti: un bassista, un percussionista e un batterista. Questa situazione porta più energia, più euforia, facendo diventare il live una situazione da ballo, le influenze dance che abbiamo esplodono dal vivo.

Ian: Per quanto riguarda il Miami siamo gasatissimi, e non vediamo l’ora di ascoltare i Jockstrap.

Cosa avete ascoltato oggi?

Questa mattina abbiamo ascoltato i Peter Cat Recording Co. che sono uno dei gruppi più freschi e contemporanei in giro. Poi “It Never Entered My Mind” di Miles Davis, un pezzo struggente. “Only the Horses” degli Scissor Sisters per sentirci ancora dodicenni e infine i Meridian Brothers, strani e perfetti per un viaggio in auto.

DELICATONI Live 2023:

28 maggio – MIAMI – Magnolia (MI)

10 giugno – Bagno Polka – Marina Romea (RA)

14 giugno – Paesaggi Sonori – Calderara di Reno (BO)

12 luglio – Jamrock – Vicenza

14 luglio – Rumors – Santa Sofia (FC)

01 settembre – Fiera Calda – Vicchio (FI)